B&B e appartamenti vacanze: “la corte di San Michele”

Ubicata all’interno delle mura del Castello di Roatto ed immersa nel suo affascinante parco di maestose querce secolari, “La Corte San Michele” fu l’abitazione del cocchiere e del falegname, il cui mestiere era anche quello di aggiustare le carrozze, i calessi, i carri e le attrezzature per l’agricoltura in uso nei tempi passati.
 
Nonostante si trovi al centro del paese “La Corte San Michele” è attorniata da una piacevole quiete e gode di un paesaggio unico, le cui verdi colline sono testimoni delle antiche tradizioni vinicole.

 

Sito web: la corte di San Michele · B&B


tipologia: residenza, restauro

Recupero e rifunzionalizzazione dell’ex cascina del castello di Roatto (AT)

Una casa non deve mai essere su una collina o su qualsiasi altra cosa. Deve essere della collina, appartenerle, in modo tale che collina e casa possano vivere insieme, ciascuna delle due più felice per merito dell’altra.
Frank Lloyd Wright, Autobiografia, 1932

Uno splendido casale abbandonato da anni, vincolato dalla Soprintendenza Regionale, già parte integrante del castello di uno storico casato, è stato completamente recuperato, ristrutturato e consolidato, conservando o ricostruendo fedelmente i solai lignei e le volte esistenti, mantenendo nel contempo inalterata l’armonia della distribuzione dei vuoti delle facciate con l’inserimento di grandi e luminose vetrate.
Gli spazi interni, ampi, luminosi ed articolati su tre livelli, con solai e capriate lignee, abbinati ai mattoni antichi delle pareti originarie, hanno creato atmosfere uniche acquisendo, con i raffinati allestimenti interni scelti dalla proprietà di origine svedese, un’armonia speciale tra storia e stile d’avanguardia nordico.

 


tipologia: residenza, restauro

Restauro della facciate e della copertura del castello di Roatto

L’intervento, approvato dalla Soprintendenza Regionale, ha interessato le coperture e le facciate del castello e la casa del custode.
 
Il castello di Roatto si erge sulla sommità del colle, al centro dell’abitato, circondato da un parco.
 
Sul portale è dipinto lo stemma dei Marchesi Raggi di Genova, attuali proprietari.
 
Nella seconda metà del secolo XII Roatto entrò nell’ambito giurisdizionale del Comune di Asti. Prima di entrare a far parte dei possedimenti dei Montafia, Roatto appartenne a signori locali di cui si è presto persa ogni memoria. I Signori di Montafia tennero questo feudo fino al 1577 allorché Lodovico di Montafia venne assassinato ad Aix in Francia. Emanuele Filiberto, Duca di Savoia colse l’occasione per avocare il feudo a sé e , dopo lunghe contestazioni con gli eredi Montafia, Carlo Emanuele I acquistò con 70000 scudi d’oro l’alta sovranità di Montafia, Tigliole, Roatto e Maretto e proclamò signore di Roatto con titolo di Marchese, Carlo de Simiana, maresciallo di Francia e signore di Albigny, che aveva sposato una Savoia. Il marchese cadde in disgrazia e venne giustiziato, essendo nobile, mediante decapitazione nelle segrete del castello di Moncalieri. L’eredità passò al figlio, che, essendo minorenne, ebbe inizialmente la madre come tutrice. Estintasi senza eredi la dinastia de Simiana, Roatto passò ai conti Gamba della Pensa poi ai conti Pullini di Sant’Antonino e verso la fine dell’ottocento ai marchesi Raggi di Genova, attuali proprietari del Castello.

tipologia: restauro