Impianti sportivi comunali, Borgo San Dalmazzo

Lavoro realizzato dagli Architetti Corradino C. e Chiaramello G.

Lavoro realizzato dallo studio Corradino e Chiaramello Architetti Associati

Si gioca sul verde, sul rosso, sul blu… e sullo sfondo lo skyline delle alpi Marittime

A Borgo San Dalmazzo, in un ampia area verde, di circa 6100 m2, è stato realizzato un polo sportivo comunale, suddiviso in zone per il gioco del calcio, del tennis, del pallavolo e del basket, ognuna gestita dalla rispettiva associazione sportiva.
L’intera area è percorsa da viali pedonali pavimentati e spazi attrezzati per il pubblico.


tipologia: lavori pubblici

Ristrutturazione casa nella collina Torinese

Con la sapienza si costruisce la casa e con la prudenza la si rende salda.
Libro dei Proverbi, Antico Testamento, V secolo a.e.c.

La ristrutturazione, il risanamento ed il consolidamento strutturale di questa casa d’inizio ‘900, posizionata in una oasi di tranquillità, sulla esclusiva collina torinese, è stata l’occasione per un restyling accurato in ogni dettaglio e per il recupero di nuovi vani che ora consentono alla proprietà di dedicarsi ai propri hobbies e studi in un luminoso spazio silenzioso e riservato.

tipologia: residenza

Ristorante (AL)

Lucana di origini, sposata al notaio Pietro Sormani che, in Piazza Cordusio a Milano, stipula atti in società con Alfonso Ajello, Maria Soriani, si ricorda di quando, bambina, veniva stregata da quel profumo di uve moscato appena colte e filtrate nelle calze. Un odore che, come una “madeleine” proustiana, ha il potere di ricondurla, in un attimo, alla terra d’origine, ma che, come una bussola interna, l’ha in qualche modo e nel tempo, portata tra i vigneti del Monferrato. A Solonghello, venticinque chilometri a ovest di Casale Monferrato, accanto al vecchio asilo Manacorda, i Sormani avevano acquistato con amici, in una specie di formula multiproprietaria, la Villa del Conte Giovanni Domenico Varese, un fabbricato con fondamenta quattrocentesche successivamente ampliato dall’architetto Alessandro Antonelli, il progettista della Mole Antonelliana a Torino. Chiusa la galleria d’arte di Rho, nel Milanese, Maria decide di rilevare l’asilo ormai abbandonato che pareva aspettarla da sempre e di diventare albergatrice. Nasce così, nel 2007, dopo due anni di restauri, la Locanda dell’Arte: quindici camere affacciate su un chiostro-giardino arredate semplicemente, con i pavimenti in pietra di Luserna e le mensole in granito recuperato, le travi di legno e le volticelle di mattoni, i quadri e gli oggetti d’arte provenienti dalla galleria di Rho ormai dismessa disseminati un po’ dappertutto. Dalla sala delle prime colazioni, un ambiente all’insegna del tutto-bianco spezzato da una nicchia profilata in pietra e dai quadri di carta e graffite di Giuliano Collina, si gode della vista delle colline del borgo di Solonghello con il suo castello, panorama interrotto dalla presenza della volta a botte in mattoni della cantina sotterranea. Giustamente: qui sono il vino o le mostre d’arte a fare da padrone.
Maria Teresa Montaruli,come in una galleria: Locanda dell’arte Solonghello (AL) in Divino Abitare 2009 AD Arte s.r.l.

tipologia: residenza, restauro, ostelleria