L’intervento, approvato dalla Soprintendenza Regionale, ha interessato le coperture e le facciate del castello e la casa del custode.
Il castello di Roatto si erge sulla sommità del colle, al centro dell’abitato, circondato da un parco.
Sul portale è dipinto lo stemma dei Marchesi Raggi di Genova, attuali proprietari.
Nella seconda metà del secolo XII Roatto entrò nell’ambito giurisdizionale del Comune di Asti. Prima di entrare a far parte dei possedimenti dei Montafia, Roatto appartenne a signori locali di cui si è presto persa ogni memoria. I Signori di Montafia tennero questo feudo fino al 1577 allorché Lodovico di Montafia venne assassinato ad Aix in Francia. Emanuele Filiberto, Duca di Savoia colse l’occasione per avocare il feudo a sé e , dopo lunghe contestazioni con gli eredi Montafia, Carlo Emanuele I acquistò con 70000 scudi d’oro l’alta sovranità di Montafia, Tigliole, Roatto e Maretto e proclamò signore di Roatto con titolo di Marchese, Carlo de Simiana, maresciallo di Francia e signore di Albigny, che aveva sposato una Savoia. Il marchese cadde in disgrazia e venne giustiziato, essendo nobile, mediante decapitazione nelle segrete del castello di Moncalieri. L’eredità passò al figlio, che, essendo minorenne, ebbe inizialmente la madre come tutrice. Estintasi senza eredi la dinastia de Simiana, Roatto passò ai conti Gamba della Pensa poi ai conti Pullini di Sant’Antonino e verso la fine dell’ottocento ai marchesi Raggi di Genova, attuali proprietari del Castello.